LITURGIA DEL GIORNO – V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Cinque passi verso la vita nuova
Percorso quaresimale di approfondimento del nostro battesimo con le letture della domenica dell’Anno A
Primo passo: I domenica di quaresima
Le tentazioni di Gesù nel deserto
Intraprendere con la forza della Parola il cammino quaresimale, prendendo coscienza del peccato dal quale Cristo, con la sua Pasqua, ci ha liberati.
Gesto: unzione di esorcismo (OLIO)
Secondo passo: II domenica di quaresima
La promessa ad Abramo e la trasfigurazione sul monte
Lasciare il visibile per l’invisibile. Mettersi alla sequela del Cristo guidati dalla sua Parola, scoprendo la promessa d’amore che Egli vuole farci. Salire sul monte insieme con Lui per farsi rivestire della sua gloria.
Gesto: veste bianca, di gloria (VELAZIO)
TERZO passo: III domenica di quaresima
Gesù e la Samaritana
Ridestare il desiderio dell’acqua viva della grazia che scaturisce da Cristo, per professare con forza la fede, e annunziare con gioia l’amore di Dio.
Gesto: aspersione con l’acqua (ACQUA)
Quarto passo: IV domenica di quaresima
Il cieco nato
Passare dalle tenebre alla luce. Lasciarsi trasformare dalla luce di Cristo per risplendere a vita nuova. Professare la nostra fede nel Cristo Salvatore seguendolo sulla via che Egli ha tracciato per noi.
Gesto: consegna della luce, (CERO)
Quinto passo: V domenica di quaresima
La resurrezione di Lazzaro
Rinvigorire la fede in Gesù: egli è la resurrezione e la vita.
Gesto: rito dell’effata (?) (IL CREDO)
Messa del Giorno
V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Cristo: risurrezione per la nostra vita
I temi delle precedenti domeniche convergono in felice sintesi nell’odierna celebrazione: Gesù, sorgente dell’acqua viva (III dom.) e della luce (IV dom.), è colui che conferisce la vita a chi crede in lui. Le tre letture sottolineano la medesima realtà: solo la forza dello Spirito fa rifiorire la speranza, scioglie i legami della morte e restituisce la vita in pienezza. L’uomo è radicalmente impotente di fronte alla forza della morte. Sintomatico è il lamento degli esiliati a Babilonia: «Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è finita» (Ez 37,11). Ma Dio rassicura il suo popolo: questi «conoscerà» il Signore, farà cioè esperienza diretta della sua potenza vivificante (cf prima lettura).
« Dalla morte alla vita… »
Il termine «vita» è un termine chiave del vangelo di Giovanni, tanto da costituirne un tema dominante. Cristo è la Vita: chi accoglie la sua Parola e aderisce alla sua Persona è in grado di spezzare il dominio della morte. Gesù lo sottolinea nella risurrezione di Lazzaro, segno profetico della sua risurrezione.
I diversi attori della scena (Marta e Maria, i discepoli, i presenti) sono condotti da Gesù a compiere il passo della fede, a riconoscere nella sua opera la rivelazione del Dio vivente. Chi ha questa fede possiede già quella vita che si manifesterà in pienezza nella risurrezione finale. Nell’attesa di essere sempre più inseriti come membra vive nel Cristo (cf oraz. dopo la com.), i fedeli invocano il «Dio e Signore della vita (che)… con i suoi sacramenti… fa passare dalla morte alla vita» (prefazio).
Battesimo: inizio della nuova creazione
Nell‘ambito dell’itinerario catecumenale, la comunità cristiana vede nella risurrezione di Lazzaro il segno profetico del mistero che si attua nel battesimo. Nella celebrazione infatti la Chiesa si rivolge al catecumeno come fa col cristiano caduto nel peccato: «Lazzaro, vieni fuori»; Cristo e la Chiesa dicono: «Scioglietelo e lasciatelo andare»; le bende del peccato cadono alla voce della Chiesa che prega con Cristo davanti all’uomo peccatore, e la sua preghiera lo rende alla vita, immergendolo nelle acque battesimali.
La risurrezione di Lazzaro è ancora segno della realizzazione della nuova creazione e della nuova alleanza promessa da Ezechiele: Gesù freme davanti alla prima creazione, piombata nel disordine, nella morte e nella dissoluzione; la sua passione, morte e risurrezione ad opera dello Spirito, lo proclamerà signore della morte e della vita. La lettura pasquale del vangelo di oggi è profetica e attuale per noi che misticamente rinasciamo nello Spirito di Cristo e perciò siamo chiamati a vivere secondo lo Spirito una esistenza nuova: morti al peccato, vivi per Dio (seconda lettura).
Una scelta per la vita
Il Dio vivente, il Signore della vita (cf Sap 11,26) ha rivelato soprattutto in Gesù la sua potenza vittoriosa sulla morte. Il battezzato è inserito in Cristo per opera dello Spirito: questa simbiosi (= vita insieme) fa del cristiano un promotore della vita. La «carne», cioè l’uomo chiuso in se stesso, ostile a Dio e sordo alle necessità dei fratelli, non può che generare la morte e affermarne il potere nefasto. Il duello vita-morte è uno scontro che sta davanti agli occhi di tutti; e si traduce in attaccamento alla vita, perché «il germe dell’eternità che (l’uomo) porta in sé, irriducibile com’è alla sola materia, insorge contro la morte» (GS 18). D’altra parte sembra che in pari misura l’uomo avverta un misterioso istinto di morte-distruzione. Quando ideologia, interesse, sfruttamento si trasformano in odio e violenza ci sentiamo soffocare da un’atmosfera di morte. La nostra cultura rivela la sua tragica maschera là dove la vita è umiliata e offesa: i gesti del terrorismo e della delinquenza comune, la corsa agli armamenti, l’aggravata diffusione della droga, la persistente frequenza delle morti bianche, una diffusa incoscienza nella circolazione stradale, la soppressione della vita nel seno materno, l’abbandono dell’infanzia, l’emarginazione della vecchiaia ingombrante e improduttiva. E ancora, nei rapporti interpersonali, le violenze verbali, i tradimenti dell’amore e dell’amicizia, quei sordi rancori che sono veri attentati alla vita.
I battezzati, radicati in Cristo Vita nel mondo, devono farsi promotori di vita. Con le loro scelte positive contribuiscono, nell’immenso cantiere umano, a spingere la storia verso cieli nuovi e terre nuove. Se la nostra civiltà sembra un’accelerazione verso la decadenza e la dissoluzione, la speranza cristiana afferma la possibilità di un mondo nuovo perché la potenza di Dio si è rivelata vincitrice in Cristo. L’Eucaristia, che è celebrazione di una Vita fatta dono, diventa forza di risurrezione se il cristiano ne assimila i contenuti: farsi, come Cristo, pane spezzato per la vita del mondo.
Antifona
Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
Tu sei il Dio della mia difesa. (Sal 42,1-2)
Non si dice il Gloria.
Colletta
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché con la tua grazia possiamo camminare sempre
in quella carità che spinse il tuo Figlio
a consegnarsi alla morte per la vita del mondo.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Oppure:
Dio dei viventi,
che hai manifestato la tua compassione
nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro,
ascolta con benevolenza il gemito della tua Chiesa,
e chiama a vita nuova
coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Si dice il Credo.
Prima Lettura
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 37,12-14
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 129 (130)
- Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R.
Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.
Seconda Lettura
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,8-11
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno. (Cf. Gv 11,25a.26)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Io sono la risurrezione e la vita.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11,1-45
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore.
Forma breve:
Io sono la resurrezione e la vita.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45
In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore.
Credo
Io credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno resuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Sulle offerte
Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera
e dona ai tuoi fedeli,
che hai illuminato con gli insegnamenti della fede cristiana,
di essere purificati dalla forza di questo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
«Chiunque vive e crede in me
non morirà in eterno», dice il Signore. (Gv 11,26)
Dopo la comunione
Dio onnipotente,
fa’ che rimaniamo sempre membra vive di Cristo,
noi che comunichiamo al suo Corpo e al suo Sangue.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Orazione sul popolo
Benedici, o Signore, il tuo popolo,
che attende il dono della tua misericordia,
e porta a compimento i desideri che tu stesso hai posto nel suo cuore.
Per Cristo nostro Signore.