Parrocchia di Marina di Montemarciano
Cinque passi verso la vita nuova
Percorso quaresimale di approfondimento del nostro battesimo
TERZO passo:
Ridestare il desiderio dell’acqua viva della grazia che scaturisce da Cristo, per professare con forza la fede, e annunziare con gioia l’amore di Dio.
La catechesi sulla Parola
Gesù e la Samaritana
Una sorgente che zampilla per la vita eterna (Vangelo: Gv 4,5-42)
Una donna va ad attingere al pozzo. Di lei non sappiamo il nome, perché di lei tutto ci dice la sua sete. È una donna inquieta, assetata più d’amore che di quell’acqua che va a cercare furtivamente, non vista da occhi indiscreti. Lei, probabilmente tanto chiacchierata, non ha voglia di chiacchierare.
Ed ecco di fronte a lei qualcuno che non aveva previsto. Cristo Gesù l’attende quando non è sulle difese, non si è preparata, come tante altre volte parole ambigue.
Quale l’impatto con Gesù? Lo stupore. Questo uomo, stanco ed ebreo, è diverso dagli altri… e le promette una cosa impossibile: di darle lui da bere. Non ha mezzi per attingere, ma qualcosa l’affascina, coma mai le era capitato finora. Si trova, senza rendersene conto, a porsi le domande vere della vita, quelle essenziali che sono ben più grandi delle nostre debolezze, dei nostri peccati. Il Vangelo è ritmato dalle grandi domande dell’uomo. È Gesù che le suscita con la sua presenza.
Gesù dice il vero, senza indiscreta inquisizione e la chiama con l’appellativo della sua dignità: donna, mai signora. Davanti a Cristo, l’assestato del nostro amore, noi non siamo il nostro peccato. È venuto per salvarci e cerca un cuore, dove deporre il dono immenso dell’amore del Padre per ognuno dei suoi figli, per ognuna delle sue figlie.
I due tipi di acqua, messi in contrasto, indicano due modi di concepire e realizzare la propria vita, due scopi, due orizzonti diversi. La donna samaritana ha cercato finora di dare un senso alla sua vita e di riempire il vuoto del cuore con l’amore di un uomo, di una creatura. Ma inutilmente.
Gesù fa a lei e noi una proposta radicale: cercare un’altra “acqua”, dare un orizzonte eterno alla propria vita!
Eternità … è una parola caduta in disuso. Si crede che questo pensiero possa distogliere dall’impegno storico concreto per cambiare il mondo. Ma qual è il risultato? La vita, il dolore umano, tutto diventa immensamente più assurdo. Si è persa la misura.
Avete mai visto una di quelle bilance che si reggono con una mano, che hanno da una parte un peso e dall’altra un piatto con le cose da pesare? Immaginate ora che il peso sia scivolato o caduto, cosa succederà? Tutto quello che si mette dall’altra parte del piatto avrà facile sopravvento, lo farà precipitare a terra. È ciò che accade alla nostra vita senza l’orizzonte della vita eterna, senza il suo “peso” a bilanciare dolori, fatiche, sacrifici.
L’acqua che il Signore può donarci è lo Spirito Santo, lo Spirito d’Amore.
Spirito che purifica, che consacra, che illumina, che guarisce, che profuma, che feconda, che consiglia, che ci dona la vita che non ha fine.
L’Amore di Dio riversato nei nostri cuori (2 lettura: Romani 5,1-2.5-8)
La seconda lettura ci parla proprio di questo Spirito riversato nei nostri cuori.
Dal giorno del nostro Battesimo noi siamo tempio dello Spirito Santo ed è questa la ragione di ogni nostra speranza. Non le nostre forze ci daranno la vita eterna, non l’acqua del mondo ci disseterà, non gli amori del mondo ci scalderanno il cuore, ma lo Spirito Santo che è in noi ci donerà la forza di Dio, la vita eterna, l’amore che non ha fine.
Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come desidero che fosse già acceso. (Lc 12,49)
Se sarete quello che dovete essere infiammerete il mondo! (Santa Caterina da Siena)
O Dio, sorgente della vita,
tu offri all’umanità riarsa dalla sete
l’acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia.
Cristo salvatore,
concedi al tuo popolo il dono dello Spirito,
perché sappia professare con forza la sua fede,
e annunzi con gioia le meraviglie del tuo amore.
Chi può accogliere il dono che Dio vuole farci? Solo chi assomiglia alla samaritana, solo chi è assetato.
“Se tu conoscessi il dono di Dio”: la samaritana ha lasciato la brocca della sete quotidiana per andare verso altri, lei stessa ormai è trasformata in testimone d’acqua viva. Possa accadere anche a noi di diventare sorgenti di acqua viva.
Alcune domande per metterci con verità davanti alla Parola di Dio,
Alcuni desideri da chiedere a Dio nella forza della Sua Parola
Che cosa ti asseta? Con quali desideri e paure arrivi oggi al pozzo dell’incontro con Gesù?
Il Signore ha sete della nostra fede, per poterci incendiare del suo fuoco divino.
Dammi da bere. È il Signore che ti chiede di accostarti a Lui, assetato del tuo amore… di te…
Dammi da bere. Chiedi al Signore che ti doni il suo Spirito, sorgente di bellezza, di bene, di verità…
Immaginati al pozzo con Gesù. Lui ti offre la sua acqua, il Suo Spirito d’Amore. Tu hai in mano un’anfora con ceneri di morte e paura. Lasciala cadere, affidati a Lui, aprigli il cuore perché lo ricolmi del suo Amore.
Una sorgente che zampilla per la vita eterna.
Rinnova in noi Signore la speranza nella vita eterna. Rinnova in noi la sete della vita eterna.
Morire con Cristo per risorgere con Lui a vita nuova. Rinnova il tuo desiderio di LASCIARTI FARE da Lui
DONAMI O PADRE LO SPIRITO DELL’AMORE perché io possa…
Messa del Giorno
III DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Antifona
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore:
egli libera dal laccio i miei piedi.
Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24,15-16)
Oppure:
Quando mostrerò la mia santità in voi,
vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura
e sarete purificati da tutte le vostre impurità
e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36,23-26)
Dopo il momento penitenziale, il celebrante, rivolgendosi verso i presenti dice a mani giunte:
O Dio,
che hai mandato il tuo Figlio come salvatore, fa’ che questi nostri fratelli
desiderosi di ricevere l’acqua viva come la samaritana del Vangelo,
siano trasformati dalla tua parola e riconoscano i loro peccati e le loro infermità.
Non permettere che una vana fiducia in se stessi li illuda,
né li inganni l’insidia del maligno,
ma liberali dallo spirito di falsità, perché riconoscano i loro errori
e purificati interiormente possano entrare nella via della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
Quindi il celebrante in silenzio impone la mano su ciascuno (solo per i ragazzi della cresima).
Poi, stendendo le mani continua:
Signore Gesù,
tu sei la fonte a cui questi figli giungono assetati,
tu sei il maestro che essi cercano.
Davanti a te, che solo sei il santo, non osano dirsi senza colpa.
A te aprono con fiducia il loro cuore, confessano i loro peccati,
scoprono le piaghe nascoste del loro spirito.
Nella tua bontà liberali da tutti i mali, guariscili nella loro malattia,
estingui la loro sete, dona loro la tua pace.
Per la forza del tuo nome, che invochiamo fiduciosi, vieni a salvarli, o Signore.
Comanda allo spirito maligno che hai sconfitto con la tua risurrezione.
Mostra a questi fedeli la via da percorrere nello Spirito Santo,
perché camminando verso il Padre, lo adorino nella verità.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
BENEDIZIONE DELL’ACQUA
O Dio, per mezzo dei segni sacramentali,
tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza;
e in molti modi, attraverso i tempi,
hai preparato l’acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.
Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio,
perché a ricordo del sacramento del Battesimo, l’uomo, fatto a tua immagine,
sia lavato dalla macchia del peccato,
e dall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.
Il celebrante tocca l’acqua con la mano destra e prosegue:
Discenda, Padre, in quest’acqua,
per opera del tuo Figlio,
la potenza dello Spirito Santo,
perché tutti coloro
che in essa rinnoveranno il Battesimo,
sepolti insieme con Cristo nella morte,
con lui risorgano alla vita immortale.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
il celebrante attinge l’acqua battesimale dal fonte e, versandola per tre volte sul capo inchinato dell’eletto, rinnova il suo battesimo nel nome della Santissima Trinità:
potremmo fare l’asperisione “su ciascuno” facendoli venire all’altare, in tre/quattro file e aspergendo tre volte, in memoria del battesimo.
N., rinnovo il tuo battesimo nel nome del Padre
prima infusione
e del Figlio
seconda infusione
e dello Spirito Santo.
terza infusione.
Non si dice il Gloria.
Colletta
O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene,
che hai proposto a rimedio dei peccati
il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna,
accogli la confessione della nostra miseria
perché, oppressi dal peso della colpa,
siamo sempre sollevati dalla tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Dio, sorgente della vita,
che offri all’umanità l’acqua viva della tua grazia,
concedi al tuo popolo di confessare
che Gesù è il salvatore del mondo
e di adorarti in spirito e verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Si dice il Credo.
Prima Lettura
Dacci acqua da bere.
Dal libro dell’Èsodo
Es 17,3-7
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».
Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 94 (95)
- Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R.
Seconda Lettura
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,1-2.5-8
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo;
dammi dell’acqua viva, perché io non abbia più sete. (Cf. Gv 4,42.15)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 4,5-42
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo». Parola del Signore.
Parola del Signore.
Forma breve.
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 4,5-15.19b-26.39a.40-42
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore.
Credo
Io credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno resuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, accostiamoci anche noi al pozzo e chiediamo al Signore l’acqua che sgorga e disseta per la vita eterna.
Lettore – Preghiamo insieme: Dissetaci con la tua acqua, Signore!
Per la Chiesa, chiamata ad essere nei deserti del mondo e dei cuori sorgente di acqua che zampilla per rinvigorire e dare speranza, noi ti preghiamo:
Per i governanti, responsabili della buona amministrazione delle risorse e della cura per i più deboli e abbandonati, noi ti preghiamo
Per i catecumeni, che in questa Quaresima sostenuti dallo Spirito si dedicano alla preghiera e alla meditazione della Parola, noi ti preghiamo
Per i malati e i sofferenti che lottano contro il male, e per noi che siamo chiamati ad assisterli con la vicinanza e la cura, noi ti preghiamo
Per tutti i battezzati, chiamati ad essere veri adoratori del Padre in spirito e verità, e a riconoscere in Cristo il salvatore del mondo, noi ti preghiamo
C- Signore Gesù, accogli la nostra preghiera, sostienici nella stanchezza, spegni la nostra sete. La tua Parola sia luce per i nostri passi sulla via del bene. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
A – Amen.
Sulle offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre,
rimetti i nostri debiti
e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
«Chi berrà dell’acqua che io gli darò», dice il Signore,
«avrà in sé una sorgente che zampilla per la vita eterna». (Cf. Gv 4,14)
Oppure:
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. (Sal 83,4-5)
Dopo la comunione
O Dio, che ci nutri in questa vita
con il pane del cielo, pegno della tua gloria,
fa’ che manifestiamo nelle nostre opere
la realtà presente nel sacramento che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli:
nella tua bontà concedi loro la grazia
di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna
per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti.
Per Cristo nostro Signore.