Liturgia Veglia Pasquale nella Notte Santa

LA DOMENICA – Domenica di Pasqua/B – Veglia Pasquale PDF

Canti Veglia Pasquale PDF

  I – LITURGIA DELLA LUCE (Lucernario)

Il fuoco nuovo e la luce del cero sono simboli di Gesù risorto che vince le tenebre del male.
L’assemblea si raduna fuori della chiesa; attorno al fuoco che divampa. Dove non si può accendere il fuoco, si adotta il rito alla situazione. Il sacerdote saluta, nel modo consueto, il popolo radunato e lo esorta a celebrare degnamente questa Veglia con la partecipazione piena e cosciente, nel modo che gli è proprio.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre, e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. E con il tuo spirito.


Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera.
Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti, Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.


BENEDIZIONE DEL FUOCO NUOVO  
Preghiamo.
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria,
benedici 
X questo fuoco nuovo, 
fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo,
e ci guidino, rinnovati nello spirito,
alla festa dello splendore eterno.
Per Cristo nostro Signore.


PREPARAZIONE DEL CERO PASQUALE

Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell’anno per significare che Gesù – Signore del tempo e della storia – vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:

Il Cristo ieri e oggi:
Principio e Fine, Alfa e Omega.
A lui appartengono il tempo e i secoli.
A lui la gloria e il potere
per tutti i secoli in eterno. Amen.

Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose,
ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen.

Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:

La luce del Cristo che risorge glorioso
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.

PROCESSIONE DI ENTRATA CON IL CERO
Il diacono porta in chiesa il cero acceso, simbolo di Gesù Cristo, mentre si canta tre volte:

Cristo, luce del mondo.  R/. Rendiamo grazie a Dio.


Ad ogni sosta, si accendono al cero successivamente le candele del sacerdote, quelle dei ministri e poi quelle dei fedeli. In tal modo la chiesa è progressivamente illuminata, le tenebre sono vinte dalla luce.

Preconio pasquale

Esulti il coro degli angeli,

esulti l’assemblea celeste

e un inno di gloria

saluti il trionfo del Signore risorto.

Gioisca la terra inondata di nuova luce!

Lo splendore del Re

ha vinto le tenebre

le tenebre del mondo!

 

Lo splendore del Re

Ha vinto le tenebre,

le tenebre del mondo!

Si rallegri la madre chiesa

Tutta splendente della gloria del suo Signore

E in questa sala risuoni unanime

L’acclamazione di un popolo in festa.

Il Signore sia con voi

E con il tuo Spirito

In alto i nostri cuori

 

Sono rivolti al Signore

Rendiamo grazie al Signore nostro Dio

 

È cosa buona e giusta

È veramente cosa buona e giusta

Esprimere con il canto l’esultanza dello Spirito

E inneggiare al Padre onnipotente

E al figlio, Gesù Cristo Signore.

Egli ha pagato per noi all’eterno Padre

Il debito di Adamo

E con il sangue sparso per amore

Ha cancellato la condanna della colpa antica.

Questa è la Pasqua

In cui è immolato l’Agnello;

questa è la notte in cui hai liberato i nostri padri

dalla schiavitù dell’Egitto;

questa è la notte

che ci salva dall’oscurità del male;

questa è la notte

in cui hai vinto le tenebre del peccato!

Questa è la notte

In cui Cristo ha distrutto la morte

E dagli inferi risorge vittorioso! 2 v.

O mirabile condiscendenza della tua grazia,

o inestimabile tenerezza del Tuo amore!

Per riscattare lo schiavo hai sacrificato il Figlio!

Senza il peccato di Adamo

Cristo non ci avrebbe redenti!

Felice colpa che meritò

Un così grande salvatore

Felice colpa! (2v.)

O notte veramente beata

Che hai conosciuto l’ora in cui Cristo è risorto!

O notte veramente beata

Che spogliò gli egiziani per arricchire Israele!

O notte che sconfigge il male, lava le colpe!

O notte veramente gloriosa

Che ricongiunge l’uomo al suo Dio

Questa è la notte

In cui Cristo ha distrutto la morte

E dagli inferi risorge vittorioso! 2 v.

In questa notte accogli il Padre Santo

Il sacrificio di lode

Che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri,

nella liturgia solenne del cero,

segno della tua nuova luce

ti preghiamo o Signore

che questo cero offerto in onore del Tuo nome risplenda di luce.

Salga a Te come profumo soave,

si confonda con le stelle del cielo.

Lo trovi acceso la stella del mattino,

quella stella che non conosce tramonto.

Cristo tuo figlio risuscitato dai morti

Fa risplendere la sua luce serena!

Amen, amen, amen!

Amen, amen, amen!

 

II – LITURGIA DELLA PAROLA 


Prima di iniziare la lettura della Parola di Dio, il sacerdote si rivolge all’assemblea con queste parole o con altre simili.

Fratelli carissimi,
dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo ora in devoto raccoglimento la Parola di Dio.
Meditiamo come nell’antica alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezza dei tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.
Preghiamo perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest’opera di salvezza incominciata con la Pasqua.


PRIMA LETTURA   Gen 1,1 – 2,2 
(forma breve 1,1.26-31)
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi
[ In principio Dio creò il cielo e la terra.] La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
[ Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. ] E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

CANTO

Voi siete di Dio (411)

 

ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno,
ammirabile in tutte le opere del tuo amore,
illumina i figli da te redenti
perché comprendano che, se fu grande all’inizio
la creazione del mondo,
ben più grande, nella pienezza dei tempi,
fu l’opera della nostra redenzione,
nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

SECONDA LETTURA   Gen 22, 1-18 (forma breve 22.1-2.9a.10-13.15-18)
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.

Dal libro della Gènesi
[ In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». ]
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. [ Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. ]
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
[ L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». ]

CANTO

Nelle tue mani (249)

 

ORAZIONE
O Dio, Padre dei credenti,
che estendendo a tutti gli uomini il dono dell’adozione filiale,
moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli,
e nel sacramento pasquale del Battesimo
adempi la promessa fatta ad Abramo
di renderlo padre di tutte le nazioni,
concedi al tuo popolo di rispondere degnamente
alla grazia della tua chiamata.
Per Cristo nostro Signore. 

 

TERZA LETTURA   Es 14,15 – 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

Dal libro dell’Èsodo 
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

CANTO

Il canto del mare (154) 

 

ORAZIONE
O Dio, anche ai nostri tempi
vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi:
ciò che facesti con la tua mano potente
per liberare un solo popolo dall’oppressione del faraone,
ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimo
per la salvezza di tutti i popoli;
concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo
e partecipi alla dignità del popolo eletto.
Per Cristo nostro Signore. 

 

QUARTA LETTURA   Is 54, 5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te.

Dal libro del profeta Isaìa  
Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.

CANTO

Lui verrà e ti salverà (223)

 

ORAZIONE
O Dio, Padre di tutti gli uomini,
moltiplica a gloria del tuo nome
la discendenza promessa alla fede dei patriarchi,
e aumenta il numero dei tuoi figli,
perché la Chiesa veda pienamente adempiuto
il disegno universale di salvezza,
nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato.
Per Cristo nostro Signore.

 

 

QUINTA LETTURA   Is 55, 1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocàtelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

CANTO

Esultate giusti nel Signore (salmo 32)

C.+A.  ESULTATE GIUSTI NEL SIGNORE,

AI SANTI SI ADDICE LA LODE.

LODATE IL SIGNORE CON LA CETRA,

CON L’ARPA A DIECI CORDE A LUI CANTATE.

  1. Cantate al Signore un canto nuovo,

suonate la cetra con arte e acclamate;

poiché retta è la parola del Signore,

verità ogni sua opera.

In Lui sono giustizia e diritto,

del suo amore è piena la terra.

C.+A.  ESULTATE…

C La parola del Signore ha fatto i cieli,

Il soffio della sua bocca le sue schiere.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,

rende vani i progetti dei popoli.

Ma il piano del Signore,

il piano del Signore

sussiste per sempre.

C.+A.  ESULTATE…

 

ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno, unica speranza del mondo,
tu hai preannunziato con il messaggio dei profeti
i misteri che oggi si compiono;
ravviva la nostra sete di salvezza,
perché soltanto per l’azione del tuo Spirito
possiamo progredire nelle vie della tua giustizia.
Per Cristo nostro Signore. 

SESTA LETTURA  Bar 3, 9-15. 32 – 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore.

Dal libro del profeta Baruc
Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.
Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica
e sei diventato vecchio in terra straniera?
Perché ti sei contaminato con i morti
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
Se tu avessi camminato nella via di Dio,
avresti abitato per sempre nella pace.
Impara dov’è la prudenza,
dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,
per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,
dov’è la luce degli occhi e la pace.
Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi tesori?
Ma colui che sa tutto, la conosce
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,
colui che ha formato la terra per sempre
e l’ha riempita di quadrupedi,
colui che manda la luce ed essa corre,
l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito;
egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.
Egli è il nostro Dio,
e nessun altro può essere confrontato con lui.
Egli ha scoperto ogni via della sapienza
e l’ha data a Giacobbe, suo servo,
a Israele, suo amato.
Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.
Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.
Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.

CANTO

Ti amo Signore

Le onde della morte mi avvolgevano,

mi spaventavano le trombe di Belial,

mi stringevano i lacci dello Sheol,

ero preso nei ceppi della morte.

Chiamai il signore della mia angoscia

Il mio Dio, il mio Dio invocai;

e ascoltò la mia voce dal Suo tempio

e giunse al Suo orecchio il mio grido;

e la terra si scosse e vacillò,

tremarono le fondamenta dei monti,

perché abbassò i cieli e discese.

E apparve il fondo del mare,

le fondamenta del mondo si scoprirono,

e stese la sua mano e mi prese,

mi sollevò dal profondo delle acque.

Ti amo, Signore, sei la mia roccia,

sei il mio liberatore, Tu sei il mio Dio, ti amo, ti amo Signore.

Le onde della morte mi avvolgevano,

mi spaventavano le trombe di Belial,

mi stringevano i lacci dello Sheol,

ero preso nei ceppi della morte.

 

ORAZIONE
O Dio, che accresci sempre la tua Chiesa
chiamando nuovi figli da tutte le genti,
custodisci nella tua protezione
coloro che fai rinascere dall’acqua del Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.

 

SETTIMA LETTURA  Ez 36, 16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo.

Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».

CANTO

Popoli tutti

 

ORAZIONE
O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l’opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

Il celebrante intona l’inno Gloria a Dioche viene cantato da tutti.

GLORIA Giombini

Gloria, gloria a Dio nell’alto dei cieli, gloria.

E pace, e pace, in terra agli uomini di buona volontà.

Ti lodiamo (ti lodiamo),

ti benediciamo (ti benediciamo), ti adoriamo (ti adoriamo), ti glorifichiamo (ti glorifichiamo), ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa.

Signore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio.

Agnello di Dio, Figlio del Padre.

Tu che togli i peccati, i peccati del mondo, abbi pietà di noi, abbi pietà di noi.

Tu che togli i peccati, i peccati del mondo, accogli, accogli la nostra supplica.

Tu che siedi alla destra, alla destra del Padre, abbi pietà di noi, abbi pietà di noi.

Perché Tu solo il Santo (Perché Tu solo il Santo), Tu solo il Signore (Tu solo il Signore), Tu solo l’Altissimo (Tu solo l’Altissimo), Gesù Cristo (Gesù Cristo).

Con lo Spirito Santo

Nella gloria di Dio Padre. Amen. (2v)


 
COLLETTA
O Dio, che illumini questa santissima notte
con la gloria della risurrezione del Signore,
ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione,
perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell’anima,  siano sempre fedeli al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

 

EPISTOLA  Rm 6, 3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.

Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani   
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

Alleluia (Cantico dell’Agnello)

Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia. (x2)

Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Dona, Signore, la tua salvezza.

Dona, Signore, la tua vittoria.

Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.(x2)

 

VANGELO  Anno B  Mc 16,1-7
Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto.

 

Dal vangelo secondo Marco
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».
  

 

 

III – LITURGIA BATTESIMALE

 

Fratelli carissimi, invochiamo la benedizione di Dio Padre onnipotente su questo fonte battesimale, perché tutti quelli che nel battesimo saranno rigenerati in Cristo, siano accolti nella famiglia di Dio.

 

Si cantano le:   LITANIE DEI SANTI

Signore, pietà. Signore, pietà.
Cristo, pietà. Cristo, pietà.
Signore, pietà. Signore, pietà.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi.

San Michele, prega per noi.
Santi Angeli di Dio, pregate per noi.
San Giovanni Battista, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Santi Pietro e Paolo, pregate per noi.
Sant’Andrea prega per noi.
San Giovanni, prega per noi.
Santi Apostoli ed evangelisti, pregate per noi.

Santa Maria Maddalena, prega per noi.
Santi discepoli del Signore, pregate per noi.
Santo Stefano, prega per noi.
Sant’Ignazio d’Antiochia prega per noi.
San Lorenzo, prega per noi.
Sante Perpetua e Felicita, pregate per noi.
Sant’Agnese, prega per noi.
Santi martiri di Cristo, pregate per noi.

San Gregorio, prega per noi.
Sant’Agostino, prega per noi.
Sant’Atanasio prega per noi.
San Basilio, prega per noi.
San Martino, prega per noi.
Santi Cirillo e Metodio, pregate per noi.
San Benedetto, prega per noi.
San Francesco, prega per noi.
San Domenico, prega per noi.
San Francesco Saverio, prega per noi.
San Giovanni Maria Vianney, prega per noi.
Santa Caterina da Siena, prega per noi.
Santa Teresa d’Avila prega per noi.
Santi e sante di Dio, pregate per noi.
Nella tua misericordia, salvaci, Signore.

Da ogni male, salvaci, Signore.
Da ogni peccato, salvaci, Signore.
Dalla morte eterna, salvaci, Signore.

Per la tua incarnazione, salvaci, Signore.
Per la tua morte e risurrezione, salvaci, Signore.
Per il dono dello Spirito Santo, salvaci, Signore.

Noi peccatori, ti preghiamo, ascoltaci Signore.

Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli, ascoltaci, Signore.

Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica

Gesù, Figlio  del Dio vivente, ascolta la nostra supplica.

Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli,  ascoltaci, Signore.

Gesù, Figlio  del Dio vivente,     Gesù, Figlio  del Dio vivente, 
ascolta la nostra supplica            ascolta la nostra supplica.

BENEDIZIONE DELL’ACQUA BATTESIMALE 
Questa formula si usa quando ci sono dei battesimi o l’acqua sarà utilizzata per questo scopo.

O Dio, per mezzo dei segni sacramentali, tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l’acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.
Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare; e anche nel diluvio hai prefigurato il battesimo, perché, oggi come allora, l’acqua segnasse la fine del peccato e l’inizio della vita nuova.
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati.
Infine, nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato da Giovanni nell’acqua del Giordano, fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue e acqua, e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli: «Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa e fa scaturire per lei la sorgente del Battesimo.

Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l’uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.  

Il sacerdote immerge il cero pasquale nell’acqua:
Discenda, Padre, in quest’acqua, per opera del tuo Figlio, la potenza dello Spirito Santo.

 

Tenendo il cero nell’acqua, prosegue:
Tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo, sepolti insieme con Cristo nella morte, con lui risorgano alla vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Toglie il cero dall’acqua, mentre l’assemblea fa questa acclamazione o altre:
Sorgenti delle acque, benedite il Signore: lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Dopo la rinuncia a satana e la professione di fede, viene conferito il battesimo ai bambini e ai catecumeni adulti. Se non ci sono battezzandi né si deve benedire il fonte battesimale, il sacerdote invita alla preghiera e benedice l’acqua con la quale saranno aspersi i fedeli:
Fratelli carissimi, preghiamo umilmente il Signore Dio nostro, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.

Dopo una breve pausa, prosegue:
Signore Dio nostro, sii presente in mezzo al tuo popolo, che veglia in preghiera in questa santissima notte, rievocando l’opera ammirabile della nostra creazione e l’opera ancor più ammirabile della nostra salvezza. Degnati di benedire quest’acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l’acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; Infine nell’acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell’umanità nuova libera dalla corruzione del peccato.
Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE BATTESIMALI
Dopo la benedizione dell’acqua lustrale, tutti, stando in piedi e con in mano la candela accesa, rinnovano le promesse del battesimo.

Fratelli carissimi, per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova.
Ora, al termine del cammino penitenziale della Quaresima, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

 

Rinunziate a satana?             Rinunzio.
E a tutte le sue opere?          Rinunzio.
E a tutte le sue seduzioni?   Rinunzio.

Poi il sacerdote prosegue:
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?  Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?   Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?   Credo.

Il sacerdote conclude
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna.   Amen.

Il sacerdote asperge l’assemblea con l’acqua benedetta. 

PREGHIERA DEI  FEDELI

 

C – Fratelli e sorelle, nell’esultanza della Pasqua,
con rinnovato vigore esprimiamo la nostra
lode e il nostro grazie al Cristo risorto. Con
fiducia rivolgiamo a lui la nostra preghiera.

Lettore – Diciamo insieme:
Resta con noi, Signore, alleluia!

1. Tu che sei il Risorto, resta con la tua Chiesa: accompagnala
per i sentieri della storia perché sempre
annunci agli uomini la tua Parola. Preghiamo:

2. Tu che sei il Risorto, resta con coloro che ci governano:
dona loro la grazia necessaria per adempiere
con verità e onestà il loro dovere per la crescita
della società. Preghiamo:

3. Tu che sei il Risorto, resta accanto a coloro che faticano
a credere: come a Emmaus possano riconoscerti
presente nelle vicende della vita. Preghiamo:

4. Tu che sei il Risorto, resta con ciascuno di noi:
accompagnaci per le strade del mondo; la tua mano
forte e sicura ci sostenga sempre. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C – Ti ringraziamo, Signore Gesù, che nella tua
Pasqua riconduci l’umanità sulla via della vita.
Accompagna il nostro cammino affinché, non
più schiavi del peccato e della morte, possiamo
giungere con te alla casa del Padre. Tu che vivi
e regni nei secoli dei secoli. A-Amen

IV – LITURGIA EUCARISTICA

Servire è regnare

Guardiamo a Te che sei Maestro e Signore:

chinato a terra stai, ci mostri che l’amore

è cingersi il grembiule, sapersi inginocchiare,

c’insegni che amare è servire.

Rit. Fa’ che impariamo, Signore, da Te,

che il più grande è chi più sa servire,

chi si abbassa e chi si sa piegare

perché grande è soltanto l’amore.

E ti vediamo poi, Maestro e Signore,

che lavi i piedi a noi che siamo tue creature;

e cinto del grembiule, che è il manto tuo regale,

c’insegni che servire è regnare. Rit.

ORAZIONE SULLE OFFERTE

Accogli, Signore, le preghiere e le offerte del tuo popolo, perché questo santo mistero, gioioso inizio della celebrazione pasquale, ci ottenga la forza per giungere alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO  Cristo, Agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questa notte
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: 

SANTO (Gen)

Santo, santo, santo il Signore Dio dell’universo. Santo, santo.

I cieli e la terra sono pieni della Tua Gloria.

Osanna nell’alto dei cieli. (x 2)

Santo, santo, santo il Signore Dio dell’universo. Santo, santo.

I cieli e la terra sono pieni della Tua gloria. Benedetto Colui che viene nel nome del Signore.

Osanna nell’alto dei cieli (x2)

Santo, santo, santo.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE  1Cor 5, 7-8
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
celebriamo dunque la festa
con purezza e verità. Alleluia.

COMUNIONE

 

Resto con te

Seme gettato nel mondo,

Figlio donato alla terra,

il tuo silenzio,

custodirò.

In ciò che vive e che muore

vedo il tuo volto d’amore:

sei il mio Signore

e sei il mio Dio.

Rit. lo lo so che Tu sfidi la mia morte, io lo so che Tu abiti il mio buio.

Nell’attesa del giorno che verrà, resto con Te.

Nube di mandorlo in fiore,

dentro gli inverni del cuore,

è questo pane

che Tu ci dai.

Vena di cielo profondo,

dentro le notti del mondo,

è questo vino

che Tu ci dai.

Rit. Io lo so…

Tu sei re di stellate immensità e sei Tu il futuro che verrà,

sei l’amore che muove ogni realtà, e Tu sei qui. Resto con Te…

Benedite il Signore

C.+A. ALLELU, ALLELU, ALLELUJA,

ALLELU, ALLELU, ALLELUJA!

  1. Benedite il Signore,

benedite il Signore,

tutti i servi del Signore.

Benedite il Signore,

benedite il Signore,

voi che state nella casa del Signore.

  1. ALZATE A LUI LE MANI,

ALZATE A LUI LE MANI,

E BENEDITE IL SIGNORE,

VOI CHE STATE NELLA CASA DEL        SIGNORE

DURANTE LE NOTTI!

C.+A.  ALLELUJA, ALLELUJA, ALLELUJA,

ALLELUJA, ALLELUJA, ALLELUJA!

ALLELU, ALLELU, ALLELUJA,

ALLELU, ALLELU, ALLELUJA!

ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito della tua carità, perché nutriti con i sacramenti pasquali viviamo concordi nel vincolo del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

Benedizione solenne:
In questa santa notte di Pasqua,
Dio onnipotente vi benedica
e, nella sua misericordia,
vi difenda da ogni insidia del peccato. R. Amen.

Dio che vi rinnova per la vita eterna,
nella risurrezione del suo Figlio unigenito,
vi conceda il premio dell’immortalità futura. R. Amen.

Voi, che dopo i giorni della passione del Signore
celebrate nella gioia la festa di Pasqua,
possiate giungere con animo esultante
alla festa senza fine. R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi
e con voi rimanga sempre. R. Amen

 

La Messa è finita: andate in pace, alleluia, alleluia.
 
Oppure:
Andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto. Alleluia, alleluia.  
Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

CANTO FINALE

È risorto Cristo

 

È un’alba nuova, risorto è Gesù:

la gioia esplode tra noi;

la Chiesa canta: Alleluia.

Cristo risorto è novità.

Dona lo Spirito a tutti noi,

la pace ai discepoli suoi;

l’uomo rinasce a libertà, grida l’annuncio di novità.

Rit. È risorto Cristo, alleluia!

Uno spirito nuovo effonderà e il mondo intero rinnoverà. (2 volte)

Questo è il giorno voluto da Dio, l’amore ha vinto quaggiù; ogni creatura trasformerà quel grande annuncio di novità.

Oggi la Chiesa porta con sé l’immenso dono di Dio; da ogni parte risuonerà il grande annuncio di novità. Rit. (x 2)

Gloria, gloria, gloria  

  1. Io vengo a riunir
  2. IO VENGO A RIUNIR
  3. tutte le nazioni
  4. TUTTE LE NAZIONI
  5. Verranno, e vedranno la mia Gloria
  6. VERRANNO, E VEDRANNO LA MIA GLORIA

C.+A.  GLORIA, GLORIA, GLORIA

GLORIA, GLORIA, GLORIA

  1. Metterò su di loro un segno

e li invierò alle nazioni più lontane

per annunziare la mia gloria,

per annunziare la mia gloria.

C.+A.  GLORIA,…

  1. E raduneranno i vostri fratelli

da tutte le nazioni

come dono per il Signore,

come dono per il Signore.

E tra di essi prenderò

sacerdoti per me

sacerdoti che annunzino la mia Gloria

sacerdoti che annunzino la mia Gloria.

C.+A.  GLORIA,…

  1. Perchè così come i nuovi cieli

e la nuova terra che io faccio

dureranno per sempre,

così durerà la loro discendenza per sempre.

C.+A.  GLORIA,…

 

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